11.3.15

Abwärts - Amok Koma (LP - 1980)




"Monday morning feels so bad

Everybody seems to nag me
Coming tuesday I feel better
Even my old car looks good
Wednesday just don't go
Thurstday goes too slow
But I've got monday on my mind"






Riprendiamo le redini del blog meno aggiornato della storia parlando degli Abwärts, gruppo punk/wave di Amburgo, attivi, al netto di inutili reunion, dal 1979 all'84. 



Tra marzo e aprile del 1980 aprono ai migliori The Cure impegnati in un tour tedesco. 


Il gruppo vanta componenti poi stabili in band importanti della scena industrial e new-wave crucca, ai synth troviamo F.M. Einheit  (poi con Palais SchaumburgEinstürzende Neubauten) e  Mark Chung (Einstürzende Neubauten), tra i fondatori della band.



Velocità, accelerazioni improvvise, costantemente accompagnate dal noise di F.M. Einheit e dal violino della performer Margita Haberland.

Ne viene fuori un frullato di sonorità simili a gruppi molto fichi, tipo i The Fire Engines e Lucrate Milk.

C'è anche spazio per il reggae di Neon Kind.



"Monday on my mind" è pressoché identica a Cross Wires dei primi XTC (1978)



Buon ascolto.


19.10.14

Suburban Lawns - Suburban Lawns (1981)



"I couldn't wait
Depend on fate
The perfect mate
Computer date"





I Suburban Lawns si formano a Long Beach nel '78. 
Due studenti del California Institute of the Arts si uniscono ad altri elementi, adottano nomi di fantasia e hanno subito la fortuna di comparire al Saturday Night Live con il singolo Gidget Goes To Hell





E' un post-punk nevrotico e spensierato, così come i testi, leggeri ma surreali. 
I viaggi in station wagon nella California del sud, tra rapimenti alieni e anelli di cipolla. 
Ci si sposa compilando form automatizzati al computer, grazie alla scienza non si perde tempo e si trova subito il vero amore.




Sue Tissue (Susan McLane), anima del gruppo, ha una voce
stupenda, è un'adolescente sintetica con una presenza scenica che lascia senza fiato.




Pioneers dimostra il fascino che i Devo hanno avuto su questa band al passo con i tempi, ricorda Turnaround, forse un po' troppo, ma sticazzi.




La perla che già da sola varrebbe l'ascolto del disco è Janitor. 
Il testo, come si legge nelle bio ufficiali, nasce da un malinteso.
Sue Tissue chiacchierava con un amico in una stanza rumorosa: 

"She asked me what I did for a living. I said "I'm a janitor," and she thought I said "Oh my genitals."

JANITOR

All action is reaction 
Expansion 
Contraction 
Man the manipulator 
Underwater 
Does it matter 
Antimatter 
Nuclear reactor 
Boom boom boom boom 
I guess everything's irrelative 
I'm a janitor 
Oh my genitals 
I'm a janitor 
Oh my genitals 
Oh my genitals 
I'm a janitor 
All action is reaction 
Expansion 
Contraction 
Man the manipulator 
Underwater 
Does it matter 
Antimatter 
Nuclear reactor 
Boom boom boom boom 
I guess everything's irrelative 
I'm a janitor 
Oh my genitals 
I'm a janitor 
Oh my genitals 
Oh my genitals 
I'm a janitor












16.8.14

Daily Fauli - Fauli Til Dauli LP (1983)





"You can tell your mother you're sick
Ask her for money, buy some speed"




Søren Fauli era appena ventenne quando confezionò questo disco.
Un frullato di minimal wave e punk.
Testi provocatori e scritti in buona fede. 
Søren sa di cosa parla, con l'incoscienza e semplicità di un teenager. 


Racconta una scusa a tua mamma, dille che sei malato, 
sottraile i soldi con l'inganno e compra un po' di speed. 
"This is not a funny story, I'm out and out, worry"






Un adolescente che vuole andare ai party 
per bere fino allo sfinimento
ma anche per uccidere gatti, scopare con sconosciute e continuare a bere all'infinito(Swinet).





Immagino che poi, sotto speed, entrò in fissa con un desiderio comune.
Diventare un uccello e volare via. 
E allora vola piccolo Søren
raggiungi il tuo scopo, 
guarda finalmente l'altro lato della luna.



[In Danimarca è un personaggio famoso, non certo per questo disco, ma per questo film, che scopro essere un cult da quelle parti, e per le numerose attività come regista, conduttore radiofonico e attore in spot e roba varia.]





8.8.14

Lydia Tomkiw - Incorporated (1995)







"Sometimes there is love,
and sometimes there is night-time"





Personaggio chiave della Chicago underground degli anni '80. 

Lydia Tomkiw (1959-2007) era una poetessa, per tanti anni con Don Hedeker negli Algebra Suicide, band che amava definirsi avant-garage. 
Mi sarebbe piaciuto molto vederli dal vivo.





Nel 1995 esce il suo unico album da solista.
Tante collaborazioni con gruppi noti e meno noti, tra tutti i The Legendary Pink Dots di Edward Ka-Spell.

One moon rises. One thought embraces the desire to have everything here and now.
Though dreaming loves sleeping, though wishing loves hoping,
They know when nothing is sure. Everything is possible.







Lydia Tomkiw, non lo sai, ma mentre sei lì a sedurre demoni con i tuoi reading e la tua poesia sintetica stai contribuendo a raffreddare queste mie afose giornate di agosto romano. 
Grazie. 






30.7.14

Occult Chemistry - Occult Chemistry EP (1980)






"Destroy create
Destroy create"






Londra. 1980. 
Questo EP degli Occult Chemistry nasce grazie a un lutto.
La nonna di Glenn muore.
Lui si becca un gruzzoletto e riesce a pagare una sessione di 4 ore in uno studio di registrazione.
Chiama tre amici, scrivono i pezzi in pochi giorni e registrano questo EP.
Mai un concerto, un live, un'esibizione. Niente. 





Earth inizia con un motivetto ripetitivo che per quanto mi riguarda poteva durare per tutto il disco.  
Dopo due minuti entra il flauto e ricorda i Camel
Ma è colpa della combo flauto/cassa/rullante che richiama 
la scena di Canterbury. 







Tillie (Marta Tilson) cantò in questo disco pacchiano dei A Certain Ratio dell'82,  confermando le sue doti di gran cantante e corista, con la sua vocetta scazzata che rasenta la perfezione.





13.7.14

Inflatable Boy Clams - Inflatable Boy Clams EP (1981)







I am a skeleton dancing on the wall 
see my grotesque grin
I smile for you





Band al femminile di San Francisco, 
sfornarono questo bellissimo EP nell'81, 
naif e oscuro, 
una recita estemporanea eseguita davanti ai parenti defunti,
calaveras sorridenti che alla fine applaudono soddisfatti.






Dopo neanche un minuto Skeletons diventa il pezzo che hai sempre voluto canticchiare sotto la doccia, orecchiabile, perfetto.
Subito dopo però, per non darti questa soddisfazione, inseriscono lo stesso al contrario (Snoteleks), 
ed è subito ansia. 


I'm Sorry invece riprende uno standard di Walter Donaldson del 1926.
Il tema di questo struggente pezzo viene canticchiato sullo sfondo, accompagnato da un organo sgangherato. 

What can I say dear after I say I'm sorry, 
What can I do to prove it to you that I'm sorry

 Le componenti del gruppo, nel frattempo, iniziano a scusarsi pubblicamente.

Hai presente il tuo vestito preferito? Venerdì sera tornando da un party l'ho macchiato perché avevo le mestruazioni. Nel tentativo di salvare il salvabile l'ho rovinato e bucato col candeggio. 

Mi dispiace. 

L'atro giorno sono entrata nella tua stanza per ascoltare le tue registrazioni, ho inserito il primo nastro e si è rotto, ho continuato ad inserirne altri, ed...ecco, insomma, ho distrutto tutti i tuoi nastri preferiti. 

Mi dispiace.  










Carol Detweiler e Judy Gittelsohn canticchiavano e suonavano rispettivamente la batteria e i synth nei Pink Section (1979-1980). 



disponibile anche in streaming su Grooveshark



28.3.12

Palais Schaumburg - Palais Schaumburg (1981)




Schau ich dich an.
Gibst du mir steine, geb ich dir sand.
Gibst du mir sasser, rühr ich den kalk.
Wir bauen eine neue stadt. 










La scena Punk e New-Wave di fine anni '70 in Germania prende strade differenti, viene rivisitata sfruttando la musicalità granitica e tagliente della lingua tedesca e crea una nicchia di genere che lo studente Jürgen Krämer, in una fanzine del '77 definì Neue Deutsche Welle





I Palais Schaumburg certamente cavalcarono questa nuova onda tedesca, ma più in profondità. 

Sono in un rave acustico subacqueo, ballano al ritmo di percussioni nevrotiche. 

Spunti jazzy abortiti sul nascere in Morgen wird der Wald gefegt; 

Hat Leben noch Sinn? inizia meravigliosamente kraut, ma dopo 30 secondi entra un charleston che stravolge irrimediabilmente tutto e ti costringe a spegnere la canna appena accesa. 

Deutschland kommt gebräunt zurück è un pezzo proto-dance dadaista post-T.S.O. il che non vuol dire assolutamente un cazzo, ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente guardando questo bellissimo video:





Il mio rapporto con le discoteche è sempre stato difficile, direi  pressoché inesistente.

La prima, unica e ultima volta in cui mi sono avvicinato ad una discoteca avevo 13 anni. Ero con il mio primo amore, una ragazzina pluribocciata dalle grandi tette. 
Lei entrò, ma io non riuscii a seguirla perché un gigantesco uomo della security (mi piace ricordarlo così, ma probabilmente era un preadolescente coi baffi) ci separò all'ingresso, e vidi sparire per sempre Manuela e le sue grandi tette tra luci strobo, GALA e orde di ragazzetti poco romantici vestiti meglio di me. 
In quel momento capii che nella vita avrei fatto altro.

Insomma, tutto questo per dire che se in discoteca avessero passato quest'album dei Palais Schaumburg, magari quattro passi fuori tempo li avrei fatti.    

Ah, l'album è stato prodotto da quel genio di David Cunningham.